L’ASTRATTISMO
“L’arte non rappresenta il visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è” (P. Klee).
La corrente artistica dell’astrattismo nasce in Europa all’inizio del XX secolo dalla sperimentazione di artisti che abbandonano la rappresentazione fedele della realtà a favore della riproduzione stilizzata dei sentimenti e della visione intenzionale dell’artista. Il termine “astrattismo” significa, infatti, l’insieme di ogni espressione non figurativa che non appartiene alla vita reale ed alla comune esperienza visiva e percettiva. La sperimentazione si concentra sulla ricerca di colori puri, scomposizione di forme geometriche, composizioni di linee, solo apparentemente casuali.
Premesse per lo sviluppo di questa espressione artistica furono le esperienze del fauvismo e del cubismo, nati in Europa sempre all’inizio del XX secolo. La poetica dei fauves si basava sulla ricerca del colore puro, spesso in tonalità violente, e sulla semplificazione delle forme mentre il cubismo portò all’estremo la scomposizione della forma e della prospettiva naturalistica dell’oggetto rappresentato.
Il manifesto teorico dell’Astrattismo può essere considerato “Astrazione ed empatia” (1907) , l’opera del giovane storico e critico d’arte W. Worringer. L’artista, tramite un processo di avvicinamento alla realtà (empatia), filtra l’esperienza visiva con intenzionalità, facendo emergere solo la sua visione soggettiva della realtà stessa (astrazione), negando la percezione comune e razionale dell’oggetto reale.
La data ufficiale della nascita dell’Astrattismo è l’anno 1911, quando V. Kandinsky dipinse “Primo acquerello astratto”, uno schizzo a matita, acquerello e china su carta che rappresenta linee di contorno e pure macchie di colore, senza alcuna organizzazione e spazialità, con le quali l ‘artista volle celebrare l’incontro ed il primo accostamento primordiale tra l’uomo ed una realtà in senso lato che appare del tutto sconosciuta.
Le principali correnti che si dipanano dall’Astrattismo dopo la Prima guerra Mondiale sono l’Astrattismo Lirico e l’Astrattismo Geometrico. Principale esponente dell’astrattismo lirico è V. Kandinsky, favorevole ad una produzione artistica che, attraverso forme stilizzate e colori puri, faccia trasparire l’aspetto emotivo e sentimentale, lirico e poetico del processo artistico, in antitesi al messaggio che, invece, traspare dall’Astrattismo Geometrico. Quest’ultimo si sviluppa principalmente in Olanda su impulso dell’opera di P. Mondrian e si basa sulla negazione dell’opera d’arte come veicolo di sentimenti e valori emotivi, sulla esaltazione della linea, del colore e della forma geometrica del rettangolo, espressione di logicità e linearità. il primo accostamento primordiale tra l’uomo ed una realtà in senso lato che appare del tutto sconosciuta.
Altri esponenti mondiali dell’Astrattismo sono considerati P. Klee, K. Malevic e R. Delaunay.
P. Klee è ritenuto, insieme a Kandinsky, il padre dell’Astrattismo. L’artista non è mai stato un purista del genere, affiancando all’astrattismo esperienze in altre correnti artistiche e considerando la pittura astratta come un punto di partenza, e non di arrivo,per giungere ad un’espressione assolutamente libera e liberatoria del processo artistico.
K. Malevic, antesignano dell’Astrattismo Geometrico e fondatore del Suprematismo, Abolisce ogni oggettività dell’esperienza percettiva, e giunge ad una astrazione assoluta di forma e di colore, che trova il suo migliore esempio nell’opera “Il quadrato nero” con cui il pittore esprime lo stato di assoluta perdita di significato del mondo naturale.
Tortuoso ed oscillante il percorso artistico di R Delaunay, che dall’Impressionismo giunse all’Astrattismo, passando per il Realismo. La sua opera in ambito astratto si situa all’interno dell Orfismo, corrente francese da lui fondata, in cui l’elemento cromatico nudo si fa portavoce dell’esperienza irrazionale, magica ed onirica dello spirito umano.